|
Guide film woman in gold |
1. Introduzione – Los Angeles, fine anni ‘90 Il film si apre a Los Angeles, dove Maria Altmann (Helen Mirren), un’anziana rifugiata ebrea, vive in tranquillità. Dopo la morte della sorella, scopre alcune lettere che rivelano come il celebre quadro di Klimt, che ritrae sua zia Adele Bloch-Bauer, sia stato sottratto illegalmente dai nazisti e ora sia esposto nella Galleria del Belvedere a Vienna. Maria si rivolge all’avvocato Randy Schoenberg (Ryan Reynolds), giovane e inesperto, ma con origini austriache, per tentare di recuperare il dipinto. 2. Flashback – Vienna negli anni ‘30 Attraverso una serie di flashback, vediamo la vita della giovane Maria (Tatiana Maslany) nella Vienna degli anni ‘30, un periodo di grande eleganza e ricchezza per la sua famiglia, che fa parte dell'élite culturale ebraica. Alcuni luoghi importanti di questa parte del film: Il Palazzo Bloch-Bauer: la lussuosa residenza della famiglia di Maria, dove il dipinto di Klimt era esposto. Si trova in una zona elegante di Vienna. Il Belvedere: il museo dove, dopo l’Anschluss (l’annessione dell’Austria alla Germania nazista nel 1938), il dipinto viene trasferito dopo essere stato rubato dai nazisti. Le strade di Vienna occupata: con l’arrivo delle truppe naziste, la vita degli ebrei cambia drasticamente. Le scene mostrano la città sotto il dominio tedesco, con svastiche esposte ovunque. Quando i nazisti confiscano la casa della sua famiglia e il dipinto, Maria e suo marito Fritz riescono a fuggire attraverso il confine con la Svizzera, lasciando dietro di sé tutto. 3. Ritorno a Vienna – Gli Anni ‘90 Maria e Randy volano a Vienna per avviare la battaglia legale contro il governo austriaco. Alcuni luoghi chiave di questa fase: Il Palazzo della Giustizia di Vienna: dove si svolge la prima parte del processo. Qui viene negata la restituzione del dipinto, poiché considerato un patrimonio nazionale austriaco. Il Museo Belvedere: Maria e Randy visitano il museo dove il quadro è esposto con il nome "La Donna in Oro", un tentativo di cancellare le origini ebraiche del dipinto. Il Café Central: uno dei caffè storici di Vienna, dove Maria e Randy discutono della causa. 4. Battaglia legale e vittoria finale Dopo aver perso in Austria, Maria decide di portare la causa negli Stati Uniti. Grazie a un cavillo legale, la Corte Suprema degli Stati Uniti si pronuncia a favore di Maria, costringendo l’Austria a rivalutare il caso. Nel 2006, un tribunale austriaco stabilisce che il dipinto deve essere restituito a Maria Altmann. Nell’ultima parte del film, vediamo Maria lasciare Vienna con il quadro, chiudendo un cerchio doloroso della sua vita. 5. Epilogo Maria vende il dipinto al magnate Ronald Lauder, che lo espone alla Neue Galerie di New York, dove si trova ancora oggi. Il film si conclude con un ultimo sguardo a Vienna, la città che Maria ha amato e odiato, e che ha dovuto lasciare per sempre. Conclusione: Il film alterna il presente (anni ‘90 e 2000) ai flashback della Vienna degli anni ‘30, mettendo in evidenza sia la bellezza della città prima della guerra che l’orrore dell’occupazione nazista. Vienna gioca un ruolo fondamentale nella storia: è il luogo dell'infanzia dorata di Maria, ma anche della sua più grande sofferenza. Pagina aggiornata il 13/03/2025 Tieni presente che alcune delle informazioni in questa pagina potrebbero non essere corrette. Ritieni che le risposte non siano accurate oppure non hai ancora trovato la risposta alla tua domanda? Scrivici per Email. Aggiorneremo le risposte oppure Se riterremo la tua domanda di pubblico interesse allora proveremo a rispondere aggiornando questa pagina. La risposta non e` garantita, non rispondiamo in privato e reagiamo solo a domande frequenti inerenti Vienna e pertanto non troppo specifiche. |
|
|
|